Marco Sanavio in M. Sanavio, L. Voltolin, Cliccare, Cittadella, Assisi 2019

Quando “cliccare” equivale a firmare, aderire, accettare, pagare è importante osservare la massima attenzione. La semplicità del gesto indebolisce la soglia di guardia sull’azione che si sta per compiere, eppure è un dato di fatto che oggi si possano sottoscrivere contratti, effettuare pagamenti, confermare adesioni legali semplicemente con un click. Si apre qui il fronte del diritto dell’era digitale che necessita di un costante aggiornamento, sia in base al progresso tecnologico che all’evoluzione del cybercrime, l’attività illegale in grado di affinare rapidamente i suoi strumenti di dolo. Anche per questo è indispensabile garantire a tutti degli standard di sicurezza minimi per quanto riguarda la propria identità digitale. Lo Spid, acronimo che indica il Sistema Pubblico di Identità Digitale è, ad esempio, la soluzione che permette a cittadini e imprese uno scambio certificato di informazioni con le istituzioni: dall’agenzia delle entrate, agli enti pensionistici, alle istituzioni scolastiche, alla sanità pubblica. Vi sono, pertanto, nella nostra Penisola degli enti certificatori (identity provider) accreditati presso l’Agenzia per l’Italia Digitale che utilizzano ben tre livelli di sicurezza per garantire la tutela dei dati personali e la corrispondenza dell’identità.

Nel suo saggio “Identity Is the New Money. Come la nuova identità sociale e l’uso del denaro digitale cambieranno la nostra vita” (2016), David Birch spiega come il concetto di identità, oltre ad essere diventato un valore monetario moderno, stia mutando rapidamente sotto le spinte dell’infosfera e come sia sempre più strettamente connesso all’ambito economico. Fondamentalmente Birch distingue tre risvolti dell’identità personale: quella individuale e quella sociale che sono in costante evoluzione e sono collegate alla terza tipologia, quella giuridica, che rimane immutata. Secondo l’economista statunitense l’identità sociale, necessariamente connessa con le estensioni digitali della persona, potrebbe essere la nuova chiave di accesso a molti servizi pubblici o alla PA, orientandoci a un diverso rapporto con la privacy che diventerebbe esperienza attiva, e non più attività di tutela passiva, del quotidiano. D’altro canto le esperienze di pagamento digitale, dalla carta di credito all’accostare il proprio smartphone al sensore della cassa, rivelano come oggi si possano acquistare servizi e beni tramite la propria identità in un contesto sociale nel quale il denaro poggia su basi tecnologiche molto diverse da quelle del passato, compreso il capitolo delle criptovalute che, però, non esploreremo in questa sede. Per Birch il punto di connessione tra identità e denaro, in costante evoluzione verso una progressiva convergenza, sarà la fiducia: l’infrastruttura dell’identità provocherà conseguenze di economia politica non banali con la scomparsa del contante e cliccare equivarrà a confermare la propria reputazione.

In Cina si stanno spingendo oltre, collegando l’identità con la reputazione: si sta sperimentando, infatti, il Sistema di Credito Sociale, che dovrebbe diventare effettivo e obbligatorio nel 2020, all’interno del quale i cittadini verranno valutati in maniera indipendente da un’agenzia esterna e il loro punteggio sarà la chiave d’accesso a tutti i servizi. Il rischio è che questa monetizzazione del comportamento assomigli un po’ troppo al gioco d’azzardo sulla base del meccanismo stimolo-ricompensa (Benanti 2018).

Che l’identità, patrimonio sacro anche della tradizione cristiana perché destinata secondo la fede nella risurrezione a sopravvivere a questa esistenza, costituisca un valore straordinariamente prezioso è fuori di dubbio. Che quella sociale diventi chiave d’accesso univoca alla propria personalità digitale è auspicabile per la tutela dei propri dati, insieme al doveroso diritto all’oblio per chi lo volesse esercitare dopo la morte. Che possa diventare sempre più un valore monetario è, per lo meno, inquietante perché apre uno spiraglio non indifferente sulla mercificazione della persona.