Orientamento 4.0. La Career Education per il successo formativo e personale.
Di Annalisa Isdraele Romano
Il presente articolo introduce e contestualizza i due contributi, rispettivamente del prof. R. Sultana e del prof. J. Guichard, presentati in occasione del terzo convegno di studi Iusve sull’Orientamento, tenutosi il 13 e 14 dicembre 2019, presso la sede accademica dello IUSVE, in onore del compianto salesiano prof. don Severino De Pieri, fondatore e primo Preside del prestigioso Istituto Universitario Salesiano di Venezia, nonché apprezzato ricercatore e studioso della materia, ad un anno dalla sua scomparsa.
Il convegno è stato organizzato in risposta ad una provocazione ricevuta sul piano scientifico relativa al tema cruciale della Career Education. La provocazione è sorta, in particolare, anche a seguito della lettura di due pubblicazioni dell’OCSE, rispettivamente del 2017 e del 2018.
Dal primo rapporto di indagine[1] risultava che gli adolescenti non avessero conoscenza alcuna relativa al mondo del lavoro né delle professioni esistenti e attive (la conoscenza riguardava infatti appena 10 figure professionali).
Dalla seconda ricerca[2] emergeva come l’orientamento fosse visto quale aspetto marginale dell’offerta formativa, al quale, pertanto, vengono destinate risorse davvero irrisorie oltre che gestite da personale scolastico spesso NON competente in materia.
Infine, da uno studio attento dei dati ISTAT relativi alla dispersione scolastica, aggiornati ad aprile 2019, risultava che il tasso di abbandono precoce degli studi fosse salito al 14.5%, ritornando ai livelli del 2015.
A fronte di tali dati, sono emersi numerosi stimoli sui quali riflettere all’interno di un consesso privilegiato di studio, intorno al tema strategico della Guidance riconosciuta quale leva strategica dell’economia e della società oltre che bene inviolabile della persona umana. Va sottolineato infatti che l’Orientamento dal 2013 è divenuto patrimonio mondiale dell’umanità. La formalizzazione di questa decisione presa dalle Nazioni Unite è avvenuta attraverso l’istituzione, presso l’Università polacca di Wroklaw, di una delle 886 Cattedre Unesco attive nel mondo.
Il primo studioso a ricoprire la carica prestigiosa di direttore della Unesco Chair on Lifelong Guidance and Counselling è stato proprio il prof. Jean Guichard, al quale è stato chiesto di tenere una Lectio Magistralis inerente gli attuali interventi di supporto all’orientamento utili per affrontare le sfide del 21° secolo. La relazione di Guichard è stata incardinata sulla illustrazione dei due progetti preliminari delineati dalla cattedra UNESCO, mirati all’ accompagnamento verso un orientamento-azione (altrimenti definito come auto-orientamento)[3] in favore sia di un target giovane sia di un target adulto in un’ottica long life. Il progetto indirizzato alla popolazione giovane consisterebbe sostanzialmente in interventi di educazione all’orientamento (career education), mentre quello indirizzato agli adulti risulterebbe strutturato in attività laboratoriali e di consulenza (career counseling).
Il simposio internazionale sull’orientamento nell’epoca del 4.0 è stato onorato dalla presenza di un altro eminente studioso e ricercatore di alto profilo scientifico, ovvero il prof. Ronald Sultana, direttore del Centro Euromediterraneo per la ricerca didattica dell’Università di Malta. La Lectio Magistralis di Sultana ha sviluppato alcuni dei fondamentali concetti cardine dell’orientamento del 21°secolo: lavoro significativo (decent work), gestione della carriera (career management) ed educazione al lavoro (career education)[4].
Entrambi i relatori – che risultano tra i massimi esperti mondiali di orientamento – attraverso gli interventi proposti hanno sviluppato una riflessione, seppur con approcci e impostazioni differenti, sui temi attuali dell’inclusione sociale e della sostenibilità del lavoro mediate dal costrutto fondamentale della vocazione. Fondando le loro riflessioni scientifiche sul costrutto della vocazione, hanno sottolineato, avvalorandolo, il modello dell’orientamento educativo esistenziale, sistematizzato, in ambito italiano, dal prof. S. De Pieri[5]. Secondo il modello educativo, il rispetto del dinamismo vocazionale rappresenta la conditio sine qua non di ogni scelta e di ogni relativa decisione coerente sia con le richieste del mercato del lavoro che con il personale progetto di vita (life design). La vocazione è dimensione psichica e spirituale attorno alla quale si struttura e costruisce l’identità della persona umana e rappresenta lo scopo ultimo dell’educazione. Essa trova spazio nelle inclinazioni più profonde dell’essere umano. ‘Per se stessa’, è in grado di attivare tutte le potenzialità individuali in termini di abilità, interessi, motivazioni e valori, i quali richiedono di essere sviluppati mediante un progetto, realizzabile con l’aiuto di persone e istituzioni significative[6].
Pertanto, secondo gli Autori, non può esistere ‘inclusione’ se non a partire dalla conoscenza e dal rispetto, da parte delle Istituzioni educative e formative, del progetto vocazionale proprio della persona dello studente; né può esistere ‘lavoro significativo’ in assenza di riconoscimento da parte delle istituzioni preposte del valore determinante del progetto personale del lavoratore.
Il Convegno si è articolato in due sessioni. La prima dedicata alle relazioni teoriche – presentate da J. Guichard e R. Sultana – alternate da workshop dedicati ad aspetti operativi e applicativi. La seconda strutturata in una tavola rotonda nella quale, alla luce di quanto esperito negli workshop, un gruppo di esperti si è confrontato allo scopo di formulare proposte e indicazioni agli operatori della formazione, dell’istruzione e del mondo del lavoro convenuti e chiamati a rispondere al fabbisogno di orientamento.
Di seguito l’articolazione dell’Evento per uno sguardo complessivo sullo sviluppo dei temi oggetto del Simposio.
13 dicembre 2019
I SESSIONE
Parte prima: Career Education a supporto delle scelte
Qualità e centralità dell’orientamento nei sistemi educativi (prof. R. G. Sultana)
Interventi di supporto all’orientamento per affrontare le sfide del 21° secolo (prof. J. Guichard)
Career Management Skills. Fare scelte di carriera in modo competente (dott. G. Iannis)
Parte seconda: Career Education nei contesti di orientamento
Workshop di approfondimento
- Workshop 1 – Modelli didattici per la career education nel primo ciclo di istruzione: il progetto JOBLAND.
- Workshop 2 – Career education nelle transizioni dalla scuola al lavoro: percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO)
- Workshop 3 – Tecnologie per l’orientamento e la career education
- Workshop 4 – Progetto Image. Un intervento di career education nella scuola secondaria di primo grado.
- Workshop 5- Career education dalla scuola all’università: piani di orientamento e tutorato .
- Workshop 6 – Competenze per la Career education: proposte di formazione per i docenti.
14 dicembre 2019
II SESSIONE
Tavola rotonda: la Career Education nella società del cambiamento
Diego Boerchi (Professore associato Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano)
Speranzina Ferraro (già Dirigente Miur)
Concetta Fonzo (INAPP)
Elena Ugolini (Dirigente Scolastico Liceo Malpighi – Bologna)
Arduino Salatin (già Preside Iusve)
NOTE BIBLIOGRAFICHE
1 OECD (2017). Education at a Glance: OECD Indicators (Rapporto annuale OCSE sull’Istruzione 2017).
2 OECD (2018). Working it out. Career Guidance and Employer Engagement (Rapporto sul processo di scelta e la career guidance).
3 S. De Pieri (2015). Psicologia dell’orientamento educativo e vocazionale. Fondamenti teorici e buone pratiche. Franco Angeli, Milano, 51.
4 Cfr. R. G. Sultana (2018). Enhancing the Quality of Career Guidance in Secondary Schools. An Handbook. University of Malta.
5 Cfr. S. De Pieri (2009). Orientare è educare. Studi e saggi psicologici e pedagogici. Libreriauniversitaria edizioni, Padova; S. De Pieri (2015). Psicologia dell’orientamento educativo e vocazionale. Fondamenti teorici e buone pratiche. Franco Angeli, Milano.
6 S. De Pieri, 2015, 32-41.