FONTE: IL Mattino di Padova 22/04/2020

Ci sono anche due veneti (e mezzo) nella task force istituita ieri dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina per riprogettare la scuola dopo il Covid-19.
Si tratta di Daniela Lucangeli, docente ordinaria di Psicologia dell’educazione e dello sviluppo all’Università di Padova; di Arduino Salatin, presidente del veneziano Istituto superiore di ricerca educativa; di Cristina Pozzi, milanese di nascita e veronese di adozione, Ceo e cofondatrice di Impactscool. A completare un team di 18 esperti, impegnati nella programmazione del prossimo anno scolastico.
Si discuterà di edilizia scolastica, con l’ideazione di nuove soluzioni in tema di logistica; di innovazione digitale: con la didattica on-line, da molti considerata ora imprescindibile per le scuole italiane; di formazione dei futuri docenti; di consolidamento e sviluppo della rete dei servizi di educazione e istruzione dei bambini fino ai 6 anni; del rilancio della qualità del servizio scolastico. Ambiti nei quali i 18 esperti chiamati a rapporto da Azzolina dovranno apportare il proprio contributo, seguendo le rispettive competenze.
È probabile che Arduino Salatin, a lungo preside dell’istituto salesiano Iusve, con sede a Mestre, darà il suo contributo per la didattica on-line, che già prima della contingenza degli ultimi mesi era ampiamente utilizzata all’interno dell’università, con ottimi risultati. Mentre Daniela Lucangeli, esperta di Psicologia dell’educazione e dello sviluppo, si soffermerà sugli aspetti che abbracciano la sfera più personale dei ragazzi. «Ho un’idea molto chiara di cosa sia la scuola e di come debba rispondere sul piano del potenziale umano» spiega la docente, che pur preferisce non entrare nel merito delle proposte che avanzerà alla ministra Azzolina «Per me la scuola è il differenziale di sviluppo dei nostri figli: la differenza di ciò che possono apprendere da soli od ottenere se aiutati. È il luogo più importante della maturazione di tutti i processi che riguardano intelligenza, affettività, emozioni e socialità. È assolutamente da scongiurare la concezione della scuola solo come “potere di istruzione” e non come potenziale della crescita dell’individuo. E quanto sta accadendo in questi mesi lo rende evidente».
L’obiettivo della squadra, quindi, potrebbe essere un ripensamento della didattica come finora è stata concepita.
Laura Berlinghieri©
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